È risaputo che non è più possibile sfruttare il Pianeta così come abbiamo fatto fino ad oggi, e che le fonti di energia alternative unitamente ad un comportamento più rispettoso e sostenibile nei confronti dell'ambiente, siano il futuro, adottando e puntando, appunto, sulle fonti di energia rinnovabili ed inesauribili come il sole, l'acqua, il vento.

Non si nasconde a nessuno il fatto che prima o poi il petrolio finirà e che, come dice il nostro motto in Argo, "lavoriamo bene oggi per un domani sereno", è necessario scendere in campo OGGI con azioni comunitarie ed efficaci per limitare e ridurre l'inquinamento della Terra per salvare questo Pianeta e lasciarlo alle prossime generazioni migliore e più pulito.

Nonostante la presenza di scetticismo, ancora diffusa, di alcune persone nei confronti degli impianti e tecnologie relative i sistemi basati sulle fonti di energia alternativa, le cose comunque stanno cambiando in maniera positiva!

Ecco perchè è così interessante e geniale presentare l'idea sviluppata dal professor Yuji Ohya e dal suo team della Kyushu University (Giappone) il quale ha ideato le "lenti del vento".

Queste turbine offshore sono strutture circolari, erette su basi esagonali galleggianti, contenenti delle turbine che si azionano con il vento funzionanti come vere e proprie lenti di ingrandimento che intensificano, non la luce del sole, bensì la forza del vento.
La struttura delle turbine eoliche offshore promette una quantitativo di energia incanalata e prodotta 3 volte superiore rispetto alle turbine offshore tradizionali.

Oltre alla funzionalità, l'estetica: le turbine di Ohya potrebbero essere motivo di ravvedimento anche per i non amanti delle tradizionali turbine, accusatori del deturpamento del paesaggio; questo, grazie alla elegante struttura a nido d'ape supportante le turbine.

Ogni lente, strutturata con diametro di 112 centimetri, fornisce energia sufficiente per la vita di una famiglia media.