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Energia pulita o combustibili fossili: la classifica che detta il destino della situazione mondiale

Energia pulita o combustibili fossili: la classifica che detta il destino della situazione mondiale

È stata pubblicata la classifica "Clean200", un ranking delle 200 migliori società quotate in borsa in tutto il mondo sulla base dei loro ricavi totali derivanti dall’energia pulita, secondo le valutazioni della Bloomberg New Energy Finance (BNEF). La pubblicazione è opera di "As You Sow", organizzazione non profit, in collaborazione con Corporate Knights, azienda di prodotti multimediali, di ricerca e di informazioni finanziare nella di cui classifica mostrano come dominino le società America, Oriente ed Estremo Oriente stiano dominando nel settore mentre a livello europeo spiccano Germania, Svezia, Regno Unito, Danimarca, Irlanda, Spagna, Olanda, Svizzera e Francia.

L'Italia si arrampica su un 58° posto per trovare l’unica società italiana citata nella classifica determinando come le società italiane quotate in borsa non traggano ricavi dall’energia pulita e come, in linea più generale, l’Italia non sia tra i Paesi più impegnati sul fronte della finanza sostenibile.

Andrew Behar, CEO di As You Know, dichiara:

"Le forze di mercato continuano a mostrare che la nuova economia energetica non è solo un settore in crescita, ma continua a migliorare le performance dell'energia che si basa sui combustibili fossili. Stiamo assistendo alla 'Grande Transizione' che è stata prevista".

Nel complesso, il mondo in questo momento sta aggiungendo il doppio della capacità di energia pulita rispetto a carbone, petrolio e gas insieme, secondo la BNEF, ed entro il 2030 si aggiungerà il 70% di capacità di energia globale rinnovabile.

Energia pulita o combustibili fossili: la classifica che detta il destino della situazione mondiale

Secondo McKinsey, azienda di consulenza gestionale, nei prossimi 10 anni la crescita della domanda di petrolio si appiattirà a causa di tecnologie competitive, come le auto elettriche. I prezzi delle batterie sono scesi del 35% lo scorso anno e le vendite di auto elettriche sono salite del 60%. Entro il 2022, BNEF stima che i veicoli elettrici avranno lo stesso prezzo della loro controparte a combustione interna e se la crescita continuerà all’attuale tasso, la sostituzione del petrolio con auto elettriche raggiungerà i 2 milioni di barili al giorno entro il 2023. Nell'ultimo anno, quasi tutti i principali produttori di auto hanno annunciato importanti investimenti in un futuro elettrico, come Volkswagen, Toyota, Daimler e Volvo, con Cina e India che annunciano l’ambizione di eliminare le auto alimentate da combustibili fossili entro il 2030.

Niente di tutto questo lascia presagire una fine imminente dell'era dei combustibili fossili ma suggerisce una sua fine come mercato di crescita a lungo termine e l’inizio di un'espansione di lungo periodo della domanda di energia pulita.

In conclusione, decolla l'energia pulita a discapito delle performance delle riserve di combustibili fossili che stanno invece ristagnando. Confidiamo che anche l'Italia riceva uno scossone e cominci a scalare la classifica, guadagnando ranking.




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