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Pubblicità Online personalizzata, mirata, profilata. Proposta approvata dal Parlamento Europeo per bloccarla.

Pubblicità Online personalizzata, mirata, profilata. Proposta approvata dal Parlamento Europeo per bloccarla.


Attenzione: comunicato passato

Il Parlamento Europeo si è espresso in merito a questa importante questione. La votazione di Giovedi 18 giugno a Strasburgo ha dato un esito chiaro e con una maggioranza schiacciante. 

Grazie a questo voto l’UE si esprime contro le pubblicità personalizzate delle aziende del web come ad esempio Google e Facebook. L'emendamento è all'interno del rapporto annuale sulla concorrenza dell’Unione.

via: https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/TA-9-2020-0158_EN.html

Ribadiamo che il Parlamento Europeo si è SOLO (e nuovamente *nota in fondo) espresso in tal senso. Questa risoluzione consiste in una dichiarazione di intenti nella quale il Parlamento "chiede alla Commissione Europea di impedire alle piattaforme di mostrare inserzioni pubblicitarie personalizzate" ai loro utenti; d'altro canto però il rapporto così emendato è stato accolto da una maggioranza ampia dei parlamentari (503 su 701 i favorevoli).

Le pubblicità personalizzate, gli annunci personalizzati, stessa pagina web, stesso feed, stessa home page ma con adv diversi in base alla conoscenza che l'algoritmo del circuito pubblicitario ha, di chi sta navigando si basano sulla profilazione degli utenti e rappresentano una importante voce (se non la principale) negli introiti di queste compagnie.

Pur trattandosi di un nuovo passo, non è dunque un passo da poco.

Per Google e Facebook infatti poter proporre pubblicità mirata agli utenti dei loro siti e servizi è fondamentale, tanto che i loro strumenti sono disseminati ovunque nella vita digitale del cittadino.

A questo scopo Google sfrutta quasi ogni aspetto dell'uso del suo onnipresente motore di ricerca e degli smartphone Android - dagli spostamenti alle ricerche, passando alle app preferite.

Facebook dal canto suo, oltre a poter contare sui like e sulle interazioni su Facebook e Instagram, dispone di strumenti come il Facebook Pixel - una piccola porzione di codice che molti gestori di siti web inseriscono nelle proprie pagine, e che permette all'azienda di Zuckerberg di seguire gli utenti del social anche al di fuori da Facebook e Instagram.

La capacità di sapere se un utente è appassionato di cucito o di giardinaggio, quale serie TV preferisca e centinaia di altri dettagli che lo riguardano, è quel che differenzia "i grandi di internet" da altri servizi di distribuzione degli annunci pubblicitari.

Con questa mole di informazioni i colossi possono infatti assicurare agli inserzionisti di saper inoltrare i loro annunci a persone che potrebbero essere già interessate all'acquisto dei prodotti o dei servizi sponsorizzati, mentre i concorrenti non possono materialmente avere tutti gli indizi necessari a farlo. Questo vantaggio, oltre a fruttare l'83 percento dei guadagni di Alphabet (la casa madre di Google) e il 98,5 percento di quelli di Facebook, impedisce ad altre aziende di competere.

La privacy come merce

Ecco perché la proposta di provvedimento è arrivata nell'ambito del rapporto annuale sulla concorrenza, anche se in realtà rivela un doppio scopo. Da una parte c'è in effetti l'intenzione di tutelare la salute del mercato della distribuzione online di pubblicità - nel quale i concorrenti di Google e Facebook hanno ben poche speranze di prosperare di fronte ad avversari simili; la conseguenza secondaria ma altrettanto importante del provvedimento è quella di evitare che i dati personali degli utenti vengano, secondo le parole del promotore dell'iniziativa "utilizzati come una merce di scambio, in un modello pericoloso che interferisce con la privacy di tutti".

Prima che una risoluzione simile diventi legge dovrà ancora affrontare numerosi passaggi presso le istituzioni europee, ma le intenzioni del Parlamento sono state espresse in maniera netta, quindi ricorda:

Se è gratis ma però è fornito da un'Azienda, allora il prodotto sei tu.


Wired: https://www.wired.it/internet/web/2020/06/22/facebook-google-pubblicita-personalizzata

Studio Celentano: https://www.studiocelentano.it/2020/06/parlamento-europeo-contro-le-pubblicita-personalizzate/

Aduc: https://www.aduc.it/notizia/no+pubblicita+personalizzata+internet+ok+parlamento_137047.php

Linkiesta: https://www.linkiesta.it/2020/06/facebook-google-pubblicita-personalizzata-parlamento-europeo/

Hwupgrade: https://www.hwupgrade.it/news/web/parlamento-ue-stop-alla-pubblicita-personalizzata-di-facebook-e-google_90308.html

* RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO DEL 15 DICEMBRE 2010 SULL'IMPATTO DELLA PUBBLICITÀ SUL COMPORTAMENTO DEL CONSUMATORE

https://www.garanteprivacy.it/documents/10160/10704/1807285.pdf/541e2eba-2298-4aa5-b9c1-3dcd14257672?version=1.0

European Parliament 2020: https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/TA-9-2020-0158_EN.html

 

 


 

 




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