E' stato approvato il decreto ministeriale per la riduzione dell'inquinamento luminoso in Francia che passerà alla storia.
Secondo questo decreto, dal prossimo primo luglio 2013, uffici e negozi dovranno obbligatoriamente spegnere le luci interne entro un’ora dalla chiusura dei locali stessi, mentre i sistemi di illuminazione esterni dovranno essere disattivati a partire dall’una di notte.
Una misura per ridurre i consumi e risparmiare le emissioni di circa 250mila tonnellate di CO2 in atmosfera.
La notizia si è diffusa in modo repentino ed ha risvegliato l'interesse dei maggiori quotidiani francesi, come Le Figaro, ed è stata ripresa da molti quotidiani esteri come The Guardian.
Con tale decreto ministeriale, il governo francese intende raggiungere il comune obiettivo di restituire ai cittadini un ambiente più sano, dal momento che, soprattutto nelle grandi città, l’inquinamento luminoso è diventato un problema molto serio che influisce anche sul bioritmo umano.
Delphine Batho, ministro all’Ecologia francese, ha spiegato che questa è stata una scelta dettata per raggiungere la "sobriété énergétique". Rimangono valide alcune eccezioni al caso, per esempio le festività in generale, come il Natale, in cui si potranno concedere delle speciali deroghe, ma, nel complesso, questa nuova legge, garantirà, un risparmio monetario e ambientale notevole.
Secondo i dati dell’agenzia francese ADEME, ogni anno si potranno risparmiare circa due TWh di elettricità, equivalenti al consumo medio di circa 750mila famiglie, evitando, così di immettere in atmosfera circa 250mila tonnellate di CO2.
RIDUZIONE INQUINAMENTO LUMINOSO IN ITALIA
Nel caso italiano, per ora, per limitare le conseguenze negative dell’inquinamento luminoso sono stati elaborati dei criteri, pubblicati nei Bollettini Ufficiali delle Regioni. Ogni comune e ogni proprietario di impianti di illuminazione devono redigere un piano, il quale deve contenere il rilevamento dello stato di fatto nonché un piano di intervento per l’adeguamento graduale degli impianti esistenti.
Questi piani di intervento possono assumere vari acronimi/sinonimi a seconda delle regioni:
- PICIL: Piano dell’Illuminazione Comunale per il contenimento dell’Inquinamento Luminoso
- PRIC: Piano Regolatore dell’Illuminazione Comunale
- PUL: Piano Urbano della Luce
- PL: Piano della Luce
- PIC: Piano dell’Illuminazione Comunale
Nomi diversi ma con un unico obiettivo: prendere coscienza del fenomeno dell’inquinamento luminoso promuovendo:
- la diffusione tra il pubblico delle tematiche relative all’inquinamento luminoso e la formazione di tecnici con competenze nell’ambito dell’illuminazione;
- l’uniformità dei criteri di progettazione per il miglioramento della qualità luminosa degli impianti per la sicurezza della circolazione stradale;
- la riduzione dell’inquinamento luminoso e ottico, nonché la riduzione dei consumi energetici da esso derivati;
- la protezione dall’inquinamento luminoso dell’attività di ricerca scientifica e divulgativa svolta dagli osservatori astronomici;
- la protezione dall’inquinamento luminoso dei beni paesistici;
- la protezione dall’inquinamento luminoso dell’ambiente naturale, inteso anche come territorio, dei ritmi naturali delle specie animali e vegetali, nonché degli equilibri ecologici sia all’interno che all’esterno delle aree naturali protette;
- la salvaguardia della visione del cielo stellato, nell’interesse della popolazione regionale.
Se siete un' Amministrazione pubblica e siete interessati ad affrontare il problema "inquinamento luminoso" del Vostro Comune ma non sapete come fare, da dove partire, quali strumenti mettere in campo per raggiungere l'obiettivo, Argo ha le competenze adatte già testate sul territorio in regione Veneto.
Per ulteriori informazioni sulla Normativa Regionale del Veneto, la prima Regione italiana a prendere coscienza del fenomeno dell’inquinamento luminoso che ha approvato nel giugno del 1997 la Legge n. 22 recante “Norme per la prevenzione dell’inquinamento luminoso”, visitate il sito www.picil.it.
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