Le onde marine sono una delle tre fonti di energia che il mare può offrire. Le altre sono il moto di marea e lo sfruttamento dell’energia termica immagazzinata nell’oceano.
Gli impianti sono ancora in fase di sperimentazione, si stima però che le onde possano fornire circa 3 milioni di megawatt e che siano una fonte di energia paragonabile ai generatori eolici.
Attualmente vengono utilizzati sistemi fissi o galleggianti per il recupero di energia:
- Del primo tipo fa parte la “colonna oscillante”, installata sulla riva: l’onda entra ed esce dall’imboccatura, creando una depressione che mette in moto una turbina.
- Un sistema galleggiante è invece costituito da una turbina posta al largo, legata alla riva con cavi, che ruota grazie al moto ondoso.
Questi due sistemi hanno però un difetto: sono costituiti da parti metalliche facilmente attaccabili dalla ruggine e, nel mare, si corrodono. Il problema è stato risolto grazie all’introduzione di materiali piezoelettrici, che hanno la proprietà di produrre energia elettrica quando vengono sottoposti a tensione meccanica, per esempio perché oscillano ma sono saldamente ancorati sul fondo del mare.
È già in fase di prova una serie di zattere installate al largo del Golfo del Messico.
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