Riferimento: La Repubblica
Debellati i tre quarti dei messaggi indesiderati dopo la chiusura di McColo che per gli esperti diffondeva posta di società farmaceutiche e materiale pedopornografico
In un solo colpo lo spamming negli Usa è crollato del 75%. E' stato possibile debellare una bella fetta dei messaggi indesiderati nel mondo grazie all'esclusione dalle attività online della società di hosting McColo, con sede a San Jose, da tempo nel mirino delle istituzioni del Web e degli esperti di sicurezza informatica che accusano la società di essere all'origine della diffusione a livello internazionale della posta di molte società impegnate nella vendita di farmaci online (come il Viagra), ma anche di materiale pedopornografico.
Una aggressione che non risparmia nessuno e che ha avuto, come ultimo e illustre bersaglio, anche la nuova First Lady Usa: "Michelle Obama died" o "Michelle Obama was shot in public", erano i titoli delle mail che hanno sommerso la rete nei giorni caldi dell'elezione del nuovo inquilino della Casa Bianca. Lo stesso Barack non è stato esente dall'attacco, con mail contenente i finti discorsi di vittoria.
Il colpo finale a McColo è stato sferrato dagli autori del blog del Washington Post, Security Fix, che con alcuni esperti di sicurezza hanno raccolto per mesi prove e indizi delle presunte attività illegali. Il materiale raccolto è stato poi comunicato a Global Crossing e Hurricane Electric, i due provider statunitensi della banda di uplink del sito, che hanno deciso di staccare la spina alla società sotto accusa.
Risultato: un crollo verticale dello spamming non solo in America, ma anche nel mondo
Un risultato importante, raggiunto non attraverso l'azione delle autorità, ma grazie all'intervento di due Internet service provider (meglio conosciuti come Isp).
"E' la dimostrazione di quanto siano inefficienti i sistemi per perseguire legalmente questi individui e di quanto tempo sia necessario per ottenere qualche risultato",
ha detto Paul Ferguson, esperto di sicurezza informatica per Trend Micro. Occorre sottolineare che formalmente McColo fornisce un servizio di hosting e, come tale, potrebbe non essere riconosciuto responsabile per le attività svolte dai suoi clienti.
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