Riferimento: Ansa
Sono oltre ventimila le richieste fatte da cittadini per l'installazione di impianti fotovoltaici
Questo grazie agli incentivi che hanno dato una spinta considerevole ad incrementare la produzione di energia rinnovabile anche nel nostro Paese. È il dato scaturito dal convegno organizzato ieri a Roma dall'Aiee, associazione italiana economisti delle energie e al quale ha partecipato l'Anev, l'associazione nazionale energia del vento.
"Il meccanismo avviato dal governo con i certificati verdi" - ha detto Carlo Andrea Bollino, presidente del Grtn - fa sì che anche i privati siano scesi in campo per produrre in proprio l'energia".
Il Grtn funziona come una "banca centrale", con il ritiro dell'energia prodotta e la collocazione in caso di carenza.
Gli incentivi sono una scommessa per il futuro. Si tratta di un concetto etico e non contabile.Sull' incentivare le fonti rinnovabili sono tutti d accordo: le richieste sono numerose, gli incentivi ci sono e le banche per finanziare l'industria italiana in questo settore stanno cominciando a fare la loro parte.
"Dobbiamo far sapere a tutti - ha aggiunto Bollino - che l'energia prodotta dalle fonti rinnovabili in Italia sta crescendo e che lo sviluppo tecnologico in questo settore ci permetterà di recuperare la competizione con gli altri Paesi europei. Senza sviluppo sostenibile non si arriva da nessuna parte", conclude il presidente del Grtn.
"È vero l'energia prodotta dall'eolico sta crescendo in tutto il mondo" ha affermato Simone Togni, segretario generale dell'Anev (associazione nazionale energia del vento). "Certo l'Italia ha perso il treno perché è mancata una visione futura come nel caso di Danimarca, Spagna e Germania. Abbiamo sì sviluppato un industria collaterale e siamo passati dai 1.700 megawatt del 2004 ai 2.147 mgw del 2005, ma la strada è ancora lunga se vogliamo raggiungere gli obiettivi previsti nel 2010, vale a dire, riuscire a produrre 7.000 megawatt".
Anche il presidente dell'Aper (Associazione produttori energia da fonti rinnovabili), Roberto Longo, condivide il fatto che l'Italia si sta mettendo lentamente in moto. C' è bisogno di trasformare gli obiettivi politici in una politica di obiettivi. Per produrre 25 Twh entro il 2010 occorre investire dai 7 ai 10 miliardi di euro. Ma investire in fonti rinnovabili significa riconoscere il minor danno ambientale, investire anche sul risparmio e l'efficienza delle altre fonti e incentivare la ricerca e l'innovazione.
Certo il decreto dei certificati verdi, con tutti gli emendamenti inseriti a posteriori, è stato snaturato e ha perso gran parte della sua efficacia e anche le parole del nostro ministro dell'Economia Tremonti lasciano sconcertati. Affermare che in Italia occorrono centrali nucleari e non mulini a vento fa riflettere".
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