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Speciale: Antivirus per cellulari, veramente necessari?

Speciale: Antivirus per cellulari, veramente necessari?

Riferimento: ZDnet

Le società produttrici di antivirus spingono, gli operatori mobili resistono, in questo tiro alla fune che rischia di penalizzare gli utenti sia da un lato che dall'altro. Le minacce ai telefonini sono veramente così reali da richiedere un software antivirus per cellulari?

Le notizie sui giornali online e sui forum hanno spesso delineato come l'era dei virus per cellulari si stia avvicinando a passi da gigante e che la necessità di un'adeguata protezione sia l'esigenza fondamentale per chi utilizza il cellulare - sia esso uno strumento di lavoro oppure adibito ad uso personale.

antivirus cellulariLe società di sicurezza informatiche stanno da poco volgendo la propria attenzione in questo campo, vendendo prodotti antivirus e firewall da installare sui propri telefonini per proteggersi da questi vermiciattoli informatici.

Non tutti sono però d'accordo su questa scelta di "armare" il proprio cellulare, focalizzando il problema a monte, cioè sui server che smistano il traffico dei cellulari.

Di questo avviso sono infatti due dei maggiori network per cellulari americani, Verizon Wireless e T-Mobile USA, che non ritengono sia necessario costringere gli utenti ad installare software antivirus sui propri cellulari.

Il mercato dei cellulari è un mercato ormai consolidato, dove trafficano ogni giorno miliardi di euro, sicuro profitto per le società di antivirus.

Sono 812 milioni i cellulari venduti nel 2005, il quadruplo rispetto ai 219 milioni di PC venduti nello stesso periodo; secondo i ricercatori di Gartner, si raggiungerà il miliardo di vendite nel 2008.

Quali sono i veri rischi per un cellulare senza antivirus?

Sono 150 i virus che colpiscono i cellulari con sistema operativo Symbian e centinaia di migliaia sono gli utenti che sono stati infettati e hanno richiesto assistenza, secondo una stima di F-Secure, società di sicurezza finlandese produttrice di software antivirus.

Tuttavia molti sono i virus per cellulari che sono stati scritti solamente come esempio e non sono stati mai rilasciati.

"Oggi come oggi è molto più probabile che venga infettato il proprio pc piuttosto che il proprio cellulare" ha dichiarato Mikko Hypponen, direttore dei laboratori di ricerca F-Secure.

Antivirus per i cellulariAlcune società hanno però innalzato il livello di allerta per quanto riguarda minacce ai cellulari, affermando che questa situazione di precaria stabilità cambierà entro un anno o forse due, con l'aumento delle funzionalità dei cellulari.

"Penso che siamo veramente arrivati al punto di non ritorno", ha dichiarato David Rayhawk, ricercatore per la società McAfee."

Tuttavia alcuni operatori non si trovano d'accordo sul modus operandi suggerito - quello di installare sui cellulari degli utenti software antivirus - e portato avanti da colossi quali Symantec, McAfee e F-Secure, quest'ultima già in accordo con Nokia per fornire in bundle con i nuovi cellulari una versione preinstallata del proprio F-Secure Antivirus.

Gli operatori sono sempre più convinti che l'unica necessità sia quella di filtrare il traffico generato dagli MMS.

Alcuni rappresentati delle due società americane Verizon Wireless e T-Mobile USA, che hanno rispettivamente 53 milioni e 20 milioni di utenti, hanno dichiarato di aver installato già scanner antivirus nei propri server.

"Attualmente filtriamo alcuni tipi di codice nocivo allegato ai messaggi MMS" ha dichiarato un rappresentante per T-Mobile, che ha poi aggiunto "Non sono molte le minacce che viaggiano via MMS e siamo stati in grado di bloccarle tutte fino ad ora".

bluetooth società comunicazioni veronaIl problema si pone per i virus che si trasmettono non solo via MMS ma principalmente via Bluetooth.

Se prendiamo ad esempio il virus CommWarrior, che è stato uno dei virus per cellulari più diffusi in assoluto, vediamo che il bluetooth ha giocato un ruolo importante nel meccanismo di infezione.

Ovviamente il rischio di infezione è maggiore nei luoghi affollati. Tuttavia l'infezione non è casuale: il cellulare deve essere un sistema operativo Symbian e l'utente deve avere il bluetooth attivo, identificabile e deve accettare la richiesta di invio.

Molti utenti sono state vittime di virus quali Commwarrior a causa dell'insistenza del virus e soprattutto a causa dell'interfaccia dei cellulari errata.

Infatti quando un virus tenta di diffondersi tramite bluetooth viene chiesto all'utente se accettare oppure no la richiesta del trasferimento. Se l'utente risponde "no" verrà inviata una nuova richiesta di trasferimento e così via, finché non si clicca su "Si" e si rimane infettati.

"Prima che accada è consigliabile allontanarsi dal posto. Il bluetooth ha una portata di 10 metri circa, quindi allontanandosi termineranno anche le incessanti richieste", ha dichiarato Hypponen.

Antivirus e sicurezzaC'è da sottolineare che l'unico sistema operativo al momento colpito è Symbian, quindi tutti i cellulari che non lo utilizzano sono al sicuro a priori; è altrettanto vero che i due terzi degli smartphone venduti nel terzo trimestre dello scorso anno sono equipaggiati con Symbian.

Secondo i ricercatori Gartner installare un software antivirus nei cellulari è un approccio sbagliato.

"Il mondo dei cellulari non deve ripetere gli stessi errori del mondo dei PC. Protezioni da malware devono essere installate a monte sui server e sulle reti e installare software sul terminale deve essere l'ultima risorsa"

hanno dichiarato i ricercatori John Pescatore e John Girard.

Per un attacco massiccio ai cellulari, secondo Girard e Pescatore, devono combinarsi diversi fattori.

Prima di tutto gli smartphone devono essere ampiamente diffusi, un sistema operativo deve essere dominante sugli altri e la messaggistica via wireless deve essere onnipresente.

Insomma, uno scenario difficile da realizzarsi? Non secondo i due ricercatori, che hanno dichiarato:

"Gartner ha forti convinzioni che questi fattori convergeranno per la fine del 2007".




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