Ormai alla fine del 2017, si iniziano a tirare le somme sotto diversi aspetti; uno di questi, a livello nazionale è d'obbligo perchè argomento che coinvolge ed interessa tutto lo Stivale.
ICity Rate 2017 il rapporto annuale realizzato da Fpa, società del gruppo Digital360, ha tracciato un quadro annuale della situazione delle città italiane nel percorso per diventare "smart cities", ovvero più vicine ai bisogni dei cittadini, più inclusive, più vivibili: stando a quanto tracciato, la classifica delle città più intelligenti in Italia, quelle che puntano agli obiettivi 2030 di sviluppo sostenibile, vede Milano come capofila, seguita da Bologna e Firenze. Seguite poi da Venezia, Trento, Bergamo, Torino, Ravenna, Parma e Modena, che completano la "top ten" delle smart city italiane.
La classifica di ICity Rate 2017 si è basata sull'analisi di 15 dimensioni urbane (povertà, istruzione, aria e acqua, energia, crescita economica, occupazione, turismo e cultura, ricerca e innovazione, trasformazione digitale e trasparenza, mobilità sostenibile, rifiuti, verde pubblico, suolo e territorio, legalità e sicurezza, governance) che in ambito nazionale e internazionale definiscono traguardi importanti per le città. Le 15 dimensioni sono rappresentate da 113 indicatori. Per la prima volta la ricerca ha tenuto in considerazione anche gli obiettivi di sostenibilità introdotti dall'Agenda 2030 dell'ONU, imprescindibili per progettare e realizzare delle città che possano definirsi "smart".
La classifica della Smart City - Nord Italia
Milano si conferma al primo posto per il quarto anno consecutivo, a suo favore la crescita economica, mobilità sostenibile, trasformazione digitale, ricerca/innovazione, con ottimi risultati anche nella partecipazione dei cittadini e nella gestione dei beni comuni. Punti negativi per il capoluogo lombardo gli aspetti ambientali come il consumo di suolo (in cui si colloca al 97esimo posto) e qualità dell’aria (98° posto).
Al secondo posto Bologna che vanta eccellenze nel settore dell'energia e della governance e in generale un approccio complessivo di buon equilibrio nei diversi ambiti che compongono la "città intelligente".
Firenze si riprende il terzo posto che aveva perso lo scorso anno, in particolare grazie a politiche per turismo sostenibile e cultura, crescita digitale, energia e ambiente.
Nel complesso delle prime dieci città del Nord Italia, spicca la sostanziosa presenza delle città emiliano-romagnole come esempi di successo per sostenibilità, inclusione e innovazione. Un risultato merito di un approccio che da tempo scommette su una crescita sostenibile e inclusiva in una logica di condivisione e di collaborazione multi-stakeholders.
Anche la città di Trento occupa una buona posizione grazie ad ambiente ed economia circolare, seguita da Bergamo che conquista il sesto posto, con un salto di 5 posizioni rispetto allo scorso anno, grazie ai buoni risultati in crescita economica e ricerca/innovazione.
La classifica della Smart City – Sud Italia
Decisamente più lento lo sviluppo della smart city nel Sud della Penisola, in evidente ritardo anche se non mancano esempi virtuosi come Cagliari, prima città del centro Sud a comparire nella classifica con un 47esimo posto. Maglia nera a Trapani, preceduta da Vibo Valentia, Caltanissetta, Agrigento, Crotone, Catanzaro, Enna, Catania, Foggia, Benevento. In generale delle 106 città italiane la coda della classifica è occupata interamente dalla città del Sud.
Discorso a parte per Roma che si aggiudica il 17esimo posto della classifica generale, in leggero miglioramento rispetto all’anno scorso, grazie alla trasformazione digitale (diffusione banda larga ed ultra larga, open data, utilizzo dei social, servizi on line, etc), ma resta ancora ferma rispetto a indicatori determinanti, quali mobilità sostenibile, energia, occupazione, governance.
"La Smart City del futuro deve essere anche sostenibile, ma i risultati del rapporto ICity Rate 2017 evidenziano complessivamente un ritardo del sistema urbano italiano nei confronti degli obiettivi di sostenibilità, che rischia di limitare l'attrattività e la vivibilità dei nostri centri urbani"
rileva Gianni Dominici, direttore generale di Fpa.
"I 106 comuni capoluogo analizzati raccontano un'Italia delle città senza una politica coordinata e un quadro di riferimento condiviso per rispondere a grandi sfide come cambiamento climatico, povertà, mobilità sostenibile, consumo di suolo e sicurezza. Serve un coordinamento di tutti i livelli di governo con al centro la dimensione urbana, perché nelle città si addensano i problemi sociali ed economici, ma si trovano anche le competenze e le risorse per risolverli".
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