Si chiama "ratting", la pratica di spionaggio attraverso il "Remote Administration Tool (RAT)" ossia uno Strumento di Amministrazione Remota che agisce nel pc innescando l'accensione della webcam all'insaputa del malcapitato. Uno show sulla vita privata degli utenti che può essere evitato, con qualche informazione in più, per evitare di trovarsi, senza saperlo, nel mirino di intrusi indiscreti.
Inquieta, e non poco, la storia di Rachel Hyndman, una studentessa universitaria ventenne di Glasgow, che ha raccontato al Daily Mail che stava usando il suo computer portatile per guardare un Dvd in bagno, quando ha notato che la webcam si è accesa improvvisamente ed automaticamente.
"Ero in bagno, cercavo di rilassarmi, e poi il mio computer ha cominciato a prendere vita come se un fantasma lo stesse utilizzando", ha raccontato la ragazza, "non riuscivo più a riprenderne il controllo. E' stato terrificante pensare che degli estranei mi stessero guardando".
Comprensibilmente spaventata, voleva denunciare il fatto alla polizia, ma temeva che nessuno le avrebbe creduto, per timore di essere derisa come "folle" e "paranoica".
Con il "ratting", si attiva automaticamente la webcam e si apre un occhio puntato sulla vita delle persone nella loro privacy, che a quel punto non sarà poi così "privata". Tutto si attiva in modo subdolo sul pc attraverso un link ad un video o ad una canzone in una mail che approda nella nostra casella postale. Si clicca ed il danno è fatto.
La tecnica fraudolenta dietro il trucco si chiama "clickjacking": l'utente clicca con il puntatore del mouse su di un oggetto come per esempio un link o il tasto play di un finto collegamento video che in realtà reindirizza, a sua insaputa, su di un altro oggetto. Tipicamente la vulnerabilità sfrutta JavaScript o Iframe.
Il fenomeno è preoccupante poichè tutto ciò spiana la strada ad un mercato redditizio dovuto alla vendita delle immagini ricavate in tempo reale, che desta maggiore preoccupazione quando sono i pedofili a utilizzare questa tecnica, considerando soprattutto il fatto che è in costante aumento il numero di bambini che adoperano i computer da soli, magari per guardare un cartoon sul divano di casa in pigiama e possono ritrovarsi in un video registrato dall'hacker spione di turno che incorrerebbe, pertanto, nel reato di pedofilia.
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