Dal 31 maggio 2017 la Climeworks ha attivato nelle campagne della Svizzera il suo impianto capace di catturare anidride carbonica nell'aria e trasformarla in fertilizzante per le serre. Si tratta del primo impianto commerciale al mondo di questo tipo. Nel 2000, quando un gruppo di giovani studenti del politecnico di Zurigo ha iniziato a lavorare a questa impresa, sembrava un sogno irrealizzabile. Oggi, questa grande impresa è più che realtà: è la possibilità concreta da una parte di salvaguardare l’ambientale, dall'altra di trarne profitto.
Quarantacinque addetti, fra cui molti ingegneri, tecnologie avanzate e una "lunga strada da percorrere" ha detto il co-chief executive e fondatore della Climeworks, Jan Wurzbacher, che insieme a Christoph Gebald ha iniziato a lavorare con l'ambizioso obiettivo di catturare l'1% di anidride carbonica globale entro il 2025. Una sfida a dir poco accattivante se si pensa che i recenti accordi sul clima di Parigi, gli stessi che Donald Trump ora sembra accantonare, prevedono che il surriscaldamento globale legato all'emissione di CO2 potrebbe aumentare di 2 gradi la temperatura terrestre nei prossimi 23 anni mutando irrimediabilmente l'ecosistema in cui viviamo.
L'azienda Climeworks Ag, sfrutta l'energia termo elettrica e rinnovabile di un vicino inceneritore, cattura anidride carbonica grazie a particolari filtri e la trasforma in fertilizzanti che vengono utilizzati nelle serre della Gebrueder Meier Primanatura, azienda che coltiva verdure per i sottaceti, pomodori e lattuga e che spera così di aumentare la crescita della sua verdura del 20-30%.
Valentin Gutknecht, Ceo dell'azienda spiega:
"L'impianto sarà in grado di catturare 900 tonnellate di CO2 l'anno attraverso l'uso di collettori e grandi filtri realizzati dopo anni di tentativi. Ora siamo riusciti a rompere una barriera. Potrebbe essere una rivoluzione. L'idea è quella di utilizzare l'energia rinnovabile in eccesso da impianti solari ed eolici per produrre idrogeno e poi sintetizzare con CO2 per creare idrocarburi rinnovabili come carburante".
In pratica, lo stoccaggio di CO2 da poter rivendere. Sullo stesso prototipo di utilizzo di combustibili ottenuti in questo modo da tempo lavorano aziende come Airbus o Volvo e la stessa Climeworks, anche se non è ancora entrata nel dettaglio, a breve potrebbe annunciare nuove soluzioni su questo fronte. Per esempio, l'idea di utilizzare gas atmosferico nelle bevande frizzanti: per realizzare le bollicine le ditte produttrici di bibite gassate finora utilizzano l'anidride carbonica fornita dall'industria chimica che solitamente viene prodotta con l'impiego di combustibili fossili, ma con la nuova soluzione potrebbero produrre quasi a "impatto zero".
Sarà soltanto il tempo a dirci se questa nuova soluzione tecnologica sarà davvero in grado di "salvare" il Pianeta.
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